Come avevamo già previsto all’indomani della firma dell’ipotesi del CCNL di comparto, ad alcuni sindacati preme essenzialmente che i dirigenti delle scuole non possano premiare i docenti migliori e non possano sanzionare quelli che si comportano scorrettamente.
Dopo aver ottenuto il sostanziale dimezzamento dell’ammontare complessivo del bonus premiale, adesso si pretenderebbe addirittura di privare i dirigenti della possibilità di sospendere i docenti responsabili di comportamenti “non conformi alle responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alla funzione”.
E pur di raggiungere l’obiettivo di depotenziare la figura dirigenziale, si agita pretestuosamente lo spettro della violazione della libertà di insegnamento. Evidentemente, si fa un po’ di confusione tra poteri disciplinari e pratiche inquisitorie.
L’ANP non ci sta!
È veramente inaccettabile che non si possano sanzionare, con la dovuta tempestività, i comportamenti scorretti: che bell’esempio per gli alunni e per i genitori! Forse nessuno deve poter punire un docente che arriva con mezz’ora di ritardo a scuola? O che tratta gli studenti senza rispetto?
Precisato che nessun dirigente ha mai sanzionato un docente per le sue scelte didattiche – né potrebbe immaginarlo possibile – si deve evidenziare, soprattutto, che gli uffici scolastici territoriali non dispongono di risorse adeguate per esercitare efficacemente l’azione disciplinare: gli illeciti di minore gravità (i più numerosi) resterebbero del tutto impuniti.
Ancora una volta si dimentica come il lavoro dei dirigenti delle scuole sia teso unicamente a garantire la qualità del servizio pubblico di istruzione.
L’ANP non intende accettare che le esigenze educative siano asservite ad interessi corporativi!
Ultimo aggiornamento (Venerdì 20 Luglio 2018 07:37)
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