ANP ha mobilitato i dirigenti delle scuole per restituire la giusta dignità professionale ad una categoria finora scandalosamente bistrattata. Tra gli obiettivi della nostra protesta assumono particolare rilevanza quello della perequazione retributiva piena e quello di una valutazione corretta ed efficace.

I dirigenti delle scuole, infatti, pur appartenendo alla medesima area contrattuale dei dirigenti di università e ricerca e pur avendo responsabilità superiori, percepiscono una retribuzione di posizione (parte fissa e parte variabile) e di risultato sensibilmente inferiore. Nel contempo, sono destinatari di una valutazione talmente farraginosa e complessa da poter essere addirittura qualificata come ulteriore vessazione burocratica.

È sotto gli occhi di tutti i colleghi, d’altronde, che solo grazie alla protesta dell’ANP, culminata nell’imponente manifestazione del 25 maggio 2017, è stato ottenuto un risultato tangibile benché parziale: la legge di bilancio ha stanziato delle risorse economiche idonee a conseguire la perequazione della retribuzione di posizione fissa, pur se con una tempistica che non condividiamo.

Va detto che tali risorse non sono immediatamente disponibili per la contrattazione in quanto non è ancora stato opportunamente integrato l’Atto di indirizzo all’ARAN, già emanato mesi addietro da parte della Funzione pubblica. Non possiamo non evidenziare che, quando si è trattato del comparto, l’integrazione è avvenuta con tempestività.

ANP metterà in atto tutte le iniziative necessarie affinché l’Esecutivo provveda al più presto all’integrazione dell’atto di indirizzo e possa essere avviato il tavolo negoziale per il rinnovo del CCNL dell’Area Istruzione e Ricerca.

Anche per quanto riguarda la valutazione, dobbiamo registrare insoddisfazione. La procedura si è dimostrata complicata e dispendiosa. Per l’anno scolastico 2016-2017, inoltre, essa è stata del tutto inutile in quanto non ha comportato alcun effetto sulla retribuzione di risultato.

Nonostante le promesse di semplificazione formulate dall’Amministrazione, va sottolineato che, allo stato attuale, il sistema continua ad essere contorto e ben poco trasparente, con particolare riguardo ai criteri di valutazione adottati dai nuclei ed alla stringente tempistica imposta per assolvere ai relativi adempimenti.

Il diniego alla compilazione del portfolio assume, quindi, un significato particolare per chi, come ANP, ha sempre sostenuto – e tutt’ora sostiene – l’importanza strategica di un sistema di valutazione efficace di tutto il personale della scuola, i dirigenti prima di tutti.

In conclusione, le giuste aspettative dei colleghi sono ancora insoddisfatte e le motivazioni della nostra rabbia sono ancora vive.

La protesta ANP continua.